Creativaconcc, copywriter freelance "pratica"

Il blog "creativaconcc" - selezione di notizie, idee e opportunità nel campo della scrittura - è un'iniziativa di Simona Cremonini, copywriter/editor/addetta stampa libera professionista.
Come creativaconcc (ovvero "creativa con conto corrente") sono costantemente disponibile per nuove collaborazioni con agenzie di comunicazione, case editrici, redazioni giornalistiche, enti, aziende, autori e professionisti nei campi della scrittura pubblicitaria, redazione testi, ufficio stampa, editing, correzione bozze, oppure per l'organizzazione di eventi letterari (festival, corsi, presentazioni).

Per preventivi potete visitare il sito personale oppure scrivermi a creativaconcc@simonacremonini.it


sabato 26 gennaio 2008

Telelavoro dipendente: ma come redattori si possono davvero fare delle collaborazioni occasionali?

Avrei dovuto postare questo articolo:
http://blog.pmi.it/24/01/2008/il-telelavoro-secondo-la-legge-a-meta-strada-tra-datore-e-dipendente/
come “idee opportune” o “idee inopportune”, ma mi ha provocato delle riflessioni che vorrei condividere.


Tra parentesi premetto che avrei dovuto postarlo come uno o l’altro a seconda di come si vuole vedere la posizione di un libero professionista come me di fronte al telelavoro dipendente. Se devo vederla da parte mia, questo articolo è certamente un’idea più che opportuna.


Infatti, se il telelavoro è un lavoro dipendente a tutti gli effetti, ma in una sede diversa e svolto grazie alle tecnologie informatiche, il confine tra una collaborazione esterna – per esempio con una casa editrice per la stesura periodica di testi – e lo stesso telelavoro dipendente diventa davvero labile; e in questo caso per un professionista come me non possono che esserci vantaggi: quanti possono permettersi di aprire una partita iva senza prima aver fatto nascere collaborazioni in giro? Quanti da dipendenti hanno interesse a passare alla libera professione? Quante case editrici o agenzie hanno interesse a fare un contratto a progetto per carichi di lavoro dai 50 ai 300 euro mensili? (e tante microcollaborazioni indispensabili per sopravvivere e crearsi “il giro di affari” si attestano su queste quantità di lavoro e di guadagno).


E quindi, se la distanza non è un motivo per non considerarsi un dipendente, come si deve porre un eventuale “datore di lavoro” di fronte a un correttore bozze (o un copy, o un redattore) che gli propone una collaborazione a distanza?

Dall’articolo:
Stando a ciò il telelavoro può essere soggetto a contratto part time o a tempo determinato. Ciò che è importante è che non vi siano sostanziali differenze, anche in termini di mole e impegno, tra il lavoro in loco e quello a distanza.

Insomma, il titolo del post è emblematico per questo: telelavoro dipendente, ma si possono davvero fare delle collaborazioni occasionali?
Mi pare una strada piuttosto accidentata. (e da professionista non mi dispiace del tutto: molta meno concorrenza!)


Link di riferimento:
http://blog.pmi.it/24/01/2008/il-telelavoro-secondo-la-legge-a-meta-strada-tra-datore-e-dipendente/
http://www.uil.it/pol_contrattuali/accordo_telelavoro2004.pdf
___
ps: l'immagine è presa dal blog di Elvezio (http://mal-pertuis.blogspot.com/).
Se usandola ho violato qualche diritto... prendetevela con lui ;-)

Nessun commento: