Creativaconcc, copywriter freelance "pratica"

Il blog "creativaconcc" - selezione di notizie, idee e opportunità nel campo della scrittura - è un'iniziativa di Simona Cremonini, copywriter/editor/addetta stampa libera professionista.
Come creativaconcc (ovvero "creativa con conto corrente") sono costantemente disponibile per nuove collaborazioni con agenzie di comunicazione, case editrici, redazioni giornalistiche, enti, aziende, autori e professionisti nei campi della scrittura pubblicitaria, redazione testi, ufficio stampa, editing, correzione bozze, oppure per l'organizzazione di eventi letterari (festival, corsi, presentazioni).

Per preventivi potete visitare il sito personale oppure scrivermi a creativaconcc@simonacremonini.it


lunedì 31 marzo 2008

[Alla lavagna] Preventivi


Stasera ho risposto a un’email che non mi è piaciuta per niente e ho deciso di fare questo post.

Non posso fare preventivi al posto di un altro copy.

So che questa cosa è brutta da dire, ma qualunque indicazione io possa dare sarà sempre approssimativa, non avendo nessuna informazione certa su cui basarmi. Diverse volte ho postato lettere di altri creativi che mi chiedevano dei prezzi e nessuno, nemmeno in maniera anonima, ha mai commentato i prezzi che suggerivo. Ora mi sento di dire che non solo sono molto delusa che manchi il confronto ma che ho anche l’impressione di perdere tempo a stare dietro a tutto questo.

Fare un preventivo vuol dire avere tutte le informazioni possibili e immaginabili su un’azienda (quanto posso tirare, in sostanza?) e poi anche quelle “sovrannaturali”, quelle che arrivano dal sesto senso, ovvero quelle che tante volte arrivano dall’incontro col cliente, dall’email che ha mandato, dal parlarci al telefono. (quanto farebbe comodo anche a me qualcuno che mi dica il giusto prezzo per un preventivo!)

Questo è un istinto che uno però deve sviluppare da solo, A VOLTE VA MALE E A VOLTE VA BENE, ma l’aspetto commerciale è importantissimo per un freelance: se uno non riesce a gestirselo allora forse ha sbagliato mestiere (e blog!).

In sostanza non risponderò ad altre persone che mi chiedono dei prezzi, ma il confronto potrà restare aperto sul resto.

E comunque, sono l’unica che i prezzi se li è andata a guardare su Internet, per esempio su http://www.scrittura.org/???

[Step] Un mio comunicato sul portale della Regione Lombardia


L’ho scoperto oggi…
Wow!

giovedì 27 marzo 2008

[La posta di creativaconcc] Prezzi copy

Simona ciao, ho letto il tuo blog lo trovo molto utile...a breve mi leggero sicuramente anche il libro.
Vorrei poter chiedere a te un consiglio data la tua esperienza.Mi sono affacciata da poco sul mondo del lavoro scrivendo anche io...e vorrei scrivere e vivere solo di questa che è la mia passione. la questione è che non so quale sia la retribuzione giusta per dei lavori che sto effettuando e se dovrei fare qualcosa per proteggere e far apparire la firma di questi lavori.
Aiutami a valutare il valore di questi lavori:
- per un'azienda che si è occupata di allestire un museo ho scritto i contenuti dei pannelli per 6 sale in italiano e inglese, e dei video per lo speaker e sottotitoli per 20 monitor totali, e ho creato 6 frasi suggestive emozionali per le pareti.
- la ricerca delle storie e dei personaggi per la scrittura per documentari commissionato rai, che impegna due mesi di ricerca e due mesi di riprese successive.
Grazie per un tuo parere
Valentina



Ciao Valentina,
grazie per essere passata "a trovarmi".
Dunque... non è facile valutare il lavoro di un'altra persona, ma provo a darti una mano.
Innanzitutto in futuro è meglio se prendi qualunque accordo economico prima di fare un lavoro. So che a volte (anzi, praticamente sempre) è difficile valutare quanto tempo e quante energie serviranno per uno o più testi, ma con tutti i "furbi" che ci sono in giro è meglio coprirsi le spalle e mettere nero su bianco gli accordi prima di mettersi a lavorare.

Secondo me puoi seguire due strade: o ti fai pagare un tot ogni ora per quello che hai fatto, oppure cerchi di dare un prezzo a ogni singola cosa.

Premetto che come sempre tutti ti diranno che il lavoro creativo è impagabile e devi farti pagare migliaia di euro per quello... la realtà è che ti va bene se ti pagano come esecutivo anche quando ci metti una parte di creatività. Perciò, soprattutto ora che sei all'inizio (o così mi pare di capire) non aspettarti di essere pagata chissà quanto.

Per quanto riguarda il pagamento a ore, la cifra che si chiede di solito è fino a 30 euro (non ho notizie di qualcuno che riesca a farsi pagare di più, forse Armando Testa...).
Visto che non hai partita Iva e che quindi paghi molte meno tasse, per il lavoro del museo potresti chiedere dai 10 ai 20 euro lordi: poi dipende ovviamente da chi hai di fronte.

Se invece decidi di fare una valutazione diversa...

- per un'azienda che si è occupata di allestire un museo ho scritto i contenuti dei pannelli per 6 sale in italiano e inglese, e dei video per lo speaker e sottotitoli per 20 monitor totali, e ho creato 6 frasi suggestive emozionali per le pareti.

- Per i pannelli potresti chiedere dai 50 ai 100 euro a sala, raddoppiati se hai fatto sia l'inglese sia l'italiano (c'era un pannello per sala? o erano molti di più?)
- Immaginando che si tratti di filmati di 2 o 3 minuti, credo che per ogni "sceneggiatura" potresti chiedere sui 100 euro
- Per i copy, immaginando che siano tutti e 6 sullo stesso tema, potresti fare un forfait sui 150-200 euro (immaginando che comunque non ti abbiano portato via più di una giornata di lavoro)

- la ricerca delle storie e dei personaggi per la scrittura per documentari commissionato rai, che impegna due mesi di ricerca e due mesi di riprese successive.
Per questo lavoro io farei un forfait sui 700-800 euro al mese (al lordo della ritenuta), credo sia impossibile fare una valutazione più specifica; e più o meno immagino che al giorno ti porterà via una mezza giornata. (naturalmente se è di più aumenta la cifra)
(n.b. ma se fossi in te chiederei un contratto a progetto, comunque, tanto per essere più tutelata!)

Per il discorso della firma non ho capito bene cosa intendi.
Quando si fa un lavoro su commissione non c'è bisogno di proteggerlo, non è più tuo una volta che l'hai consegnato. (poi è logico che lo segnali in curriculum, ma hai sempre la "pezza dimostrativa" - fattura o ricevuta di prestazioni occasionali - che dice che l'hai fatto tu)
La firma dipende sempre dagli accordi che vengono presi: per i documentari potresti per esempio figurare come autrice, ma ovviamente (dato che poi - penso - manterrai dei diritti sui testi) ti pagheranno di meno, e non so quanto ti convenga e che utilità potresti averne in futuro.

Concludo dicendo che ho "volato basso", questi non sono prezzi da copy-strafigo che vive di scrittura, ma da copy che come me si confronta con quello che è il mercato di oggi. Ho molto piacere per quelli che riescono a farsi pagare di più, ma la realtà che vivo io con aziende piccole e medie e qualcuna grossa è questa. Spesso piuttosto che pagare tanto un freelance i testi li fanno fare a una segretaria, e secondo me vale la pena lavorare e fare le esperienze.

Una domanda che dovresti sempre "indagare" è questa: qual è il budget totale per questa iniziativa pubblicitaria? Quando spenderà l'azienda per organizzare l'evento, stampare le brochure, realizzare i filmati e i pannelli, mettere in piedi una troupe? Vedendo la cosa con un'ottica un po' più in grande forse riuscirai a renderti conto se stai chiedendo poco, il giusto oppure troppo.
Probabilmente sono tutti aspetti che non hai curato tu e non potrai mai sapere qual è il budget di chi ti ha commissionato i lavori, anche per questo è importante che nel corso del tempo tu ti riesca a creare dei rapporti di fiducia con studi di pubblicità e di comunicazione, in modo da sapere sempre come comportarti e da sapere se devi "tirare" oppure puoi "respirare".

Mi spiace, come sempre non posso darti risposte definitive. Ma spero di averti aiutata almeno un po'. E spero che ci sarà qualche commento.

Un abbraccio,
Simona

mercoledì 26 marzo 2008

[Alla lavagna] Sempre all’erta!

Niente da fare, non ci si può riposare un minuto... In questi giorni ho mandato un sollecito a un cliente, dopo una ventina di giorni che era in ritardo con il pagamento di una fattura, e cosa scopro oggi? Aveva dei dati sbagliati per fare il bonifico.

Ma se ne sarà accorto ora oppure un mese fa?

Bisogna davvero stare sempre all’erta...

giovedì 20 marzo 2008

10 + 1 Idee per organizzare un ufficio stampa

Come organizzarsi per occuparsi in modo semplice e veloce di un ufficio stampa aziendale?

1) Fare una mappa delle persone “utili” in azienda: per reperire le informazioni da passare alla stampa abbiamo bisogno delle figure manageriali chiave: direttore commerciale, direttore marketing, titolare, direttore generale, ecc. Occorre fare un elenco e farlo passare tutti i mesi, chiamando o mandando email. In alternativa, le segretarie di questi manager potranno darci una mano (ma bisogna ricordarsi che non si deve mandare un comunicato o fare una news senza essersi confrontati con chi è responsabile di quel settore dell’azienda).

2) Mappare le testate e le redazioni locali: un elenco dei periodici cartacei e web della provincia può essere utile, se completo di nomi, telefoni ed email. A questo scopo occorre procurarsi sempre almeno un numero della testata o leggere qualche articolo sul web per vedere cosa è richiesto stilisticamente e in termini di quantità (così potremo mandare articoli “su misura” dietro ai quali i giornalisti non dovranno perdere tempo per adattamenti).

3) Mappare le testate e le redazioni “di settore”, nello stesso modo descritto nel punto 2.

4) Fare un elenco dei siti e portali che ospitano articoli di web marketing, comunicati, news aziendali: dedicato solo a Internet, questo elenco potrà essere utile in particolare per il lancio di nuovi prodotti ed eventi aziendali.

5) Creare un archivio di immagini adatte a essere inviate insieme ad articoli e comunicati.

6) Creare un elenco degli avvenimenti aziendali e di tutti quegli aspetti che possono portare all’emissione di un comunicato o a interesse da parte della stampa: bilanci periodici, nuovi affari, cambiamenti aziendali, risultati personali dei manager, ecc.
Se l’azienda “produce” per sua natura determinati eventi o motivi di interesse si potrebbe ritrasmettere questo elenco a tutti i manager, quadri, impiegati che potrebbero avere delle informazioni da passare alla stampa. In questo modo essi vengono sensibilizzati a collaborare con l’addetto stampa.

7) Creare una cartella stampa, ovvero raccogliere in azienda tutte le informazioni che possono essere utili per un giornalista e riorganizzarle in modo efficace per essere passate alla stampa.

8) Fissare un calendario (con le scadenze per invii e recall) delle attività che l’addetto stampa deve fare in parallelo all’elenco degli avvenimenti aziendali, e rispettarlo.

9) Stringere rapporti amichevoli con gli uffici stampa di altre aziende che sono in contatto con la nostra (fornitori, clienti, istituzioni, associazioni di categoria, ecc); anche in questo caso creare un elenco è la soluzione più pratica per non dimenticarsi di nessuno.

10) Fare un file standard per l’impaginazione della rassegna stampa: fermandoci un po’ a ragionarci, una volta stabilite le caratteristiche dell’impaginato, ogni mese (o ogni bimestre, trimestre, ecc) sarà necessario fare solo un copia incolla e non doversi fermare ogni volta a fare valutazioni di carattere estetico su tutta la rassegna stampa.

10 + 1) Aggiornare periodicamente ogni elenco e ogni contatto: i siti e i giornali chiudono ma soprattutto ne nascono di nuovi ogni giorno.

mercoledì 19 marzo 2008

[Risorsa] Spotandweb, free e-press sulla comunicazione

Per essere aggiornati quotidianamente su quanto avviene nel settore della comunicazione e della pubblicità c’è Spotandweb, un e-press gratuito scaricabile in formato pdf:

http://www.spotandweb.it/

venerdì 7 marzo 2008

[La posta di creativaconcc] Prezzi editing

Ciao Simona! Ho visitato il tuo blog, ed è davvero molto interessante. Complimenti! Vorrei chiederti un chiarimento per quanto riguarda un lavoro di editing che mi è stato proposto: vorrebbero affidarmi un testo di narrativa di 300 cartelle pagandomi 150 euro (tra l'altro soggetti a ritenuta d'acconto). A me sembra pochissimo! Non so cosa fare perché da una parte mi sento un po' presa in giro e dall'altra non vorrei perdere una buona occasione. Mi potresti dire quanto si paga di solito un lavoro di questo tipo? Io ogni tanto lavoro per uno studio editoriale dove mi pagano 15 euro l'ora! Certo, si tratta di una grossa azienda, mentre questa credo sia un'agenzia letteraria di piccole dimensioni, però non so... Se puoi, fammi sapere qualcosa il prima possibile! Grazie mille!
Giulia



Ciao Giulia,
La cifra è un po' scarsina, dato che sono 0,50 a cartella.
Direi che per un editing è un po' pochino, mentre per una correzione bozze potrebbe anche starci, pur non essendo eccellente.
Naturalmente non conosco la tua esperienza, ma mi pare di capire che non è il primo lavoro che fai, e per questo mi permetto di dire che come retribuzione non è granché.

Secondo me potresti accettarlo se non hai altri carichi di lavoro e vedere se è qualcosa che ti passano solo occasionalmente oppure se c'è la possibilità di fare altri lavori per questo studio. Insomma, una specie di lavoro di prova per poi vedere se ci sono le condizioni per collaborare (anche a livello economico).

Io personalmente la vedrei così, visto che con la ritenuta d'acconto alla fine ti dovrebbero restare tra i 100 e i 120 euro circa. Purtroppo non c'è un "prezzo di categoria" per la correzione bozze, e ognuno fa un po' quello che vuole.

Spero di esserti stata utile!
Ciao Simona

mercoledì 5 marzo 2008

10 + 1 10 regole per scrivere bene

Elmore Leonard, scrittore di New Orleans, ha pubblicato su "The Guardian" 10 regole per scrivere bene:

1) Niente descrizioni ambientali, di solito il lettore passa direttamente ai personaggi.
2) Niente prologhi, infastidiscono chi legge.
3) Usare il dialogo tra virgolette e introdurre le battute esclusivamente con "dice".
4) Non accostare nessun avverbio al verbo "dire" (vietato "dice improvvisamente).
5) Fare poco uso di esclamativi, la giusta misura è 2 o 3 ogni 100mila parole.
6) Non usare l'avverbio "improvvisamente".
7) Utilizzare con misura frasi di gergo, straniere o dialettali.
8) Niente descrizioni dettagliate dei personaggi (modello di sinteticità, Hemingway).
9) Condensare al massimo luoghi e situazioni per non rallentare il pathos dell'azione.
10) Eliminare senza scrupoli le parti che il lettore salterebbe.

10) + 1
John Sheffield, politico e poeta inglese, nel '600 riassumeva il decalogo
in una sola frase: "Scrivi bene o non scrivere affatto."



Articolo tratto da:
http://www.ilromanziere.com/10regole.htm