Creativaconcc, copywriter freelance "pratica"

Il blog "creativaconcc" - selezione di notizie, idee e opportunità nel campo della scrittura - è un'iniziativa di Simona Cremonini, copywriter/editor/addetta stampa libera professionista.
Come creativaconcc (ovvero "creativa con conto corrente") sono costantemente disponibile per nuove collaborazioni con agenzie di comunicazione, case editrici, redazioni giornalistiche, enti, aziende, autori e professionisti nei campi della scrittura pubblicitaria, redazione testi, ufficio stampa, editing, correzione bozze, oppure per l'organizzazione di eventi letterari (festival, corsi, presentazioni).

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mercoledì 17 gennaio 2007

La scrittura creativa secondo Bruno Munari

Un buon creativoconcc deve avere la sensibilità di interessarsi a tutte le forme della creatività, sia per cultura personale sia per poter lavorare a qualsiasi progetto, dal più semplice al più complesso.
Se un grafico riesce a modulare dei movimenti in 3D in base alla musica che verrà scelta come accompagnamento, o un copywriter ha qualche cognizione di grafica, sarà più facile per entrambi trovarsi di fronte e gestire al meglio quegli incarichi di lavoro che coinvolgono più discipline, come la creazione di un catalogo (testo + immagine su carta) o la messa in opera di uno spot televisivo (testo parlato + musica + immagine in video).

Nel libro “Design e comunicazione visiva” di Bruno Munari si legge:
“Considerandosi il designer completamente libero di usare materie e strumenti alla ricerca della sensibilizzazione del segno, egli può costruirsi tutto un campionario di possibilità che potrà usare al momento opportuno”.
Non è un caso la scelta del titolo di questo articolo: se sostituiamo “il designer” con “lo scrittore” la frase mantiene un senso compiuto.

Molti giovani scrittori non comprendono a pieno quanto l’atto di scrivere sia un atto di comunicazione. Pretendono di “infrangere le regole” (che poi, di che regole parlano? Le conoscono queste “regole”?), scrivendo con uno stile incomprensibile e spesso noioso, oppure infarcendo la narrazione di improbabili artifici letterari, senza una vera storia da raccontare o una propria espressione.

Un altro aspetto che Munari affronta nel libro appena citato è quello dell’oggettività: “Se l’immagine usata per un certo messaggio non è oggettiva, ha molte meno possibilità di comunicazione visiva: occorre che l’immagine usata sia leggibile a tutti e per tutti nello stesso modo altrimenti non c’è comunicazione visiva, anzi non c’è affatto comunicazione: c’è confusione visiva”.

Allo stesso modo, se le frasi sono poco chiare, se la grammatica non è rispettata, se non c’è coerenza internamente a un racconto, non c’è comunicazione letteraria: c’è confusione letteraria.

Per concludere, l’artista che ha una immagine personale del mondo ha valore solo se la comunicazione visiva, il supporto dell’immagine, ha un valore oggettivo, altrimenti si entra nel mondo dei codici più o meno segreti.

Stop alla scrittura come attività spontanea, quindi? Nì.
Va bene scrivere per se stessi. Ma quando uno scritto esce dal cassetto, occorre comunque tenere presente che altre persone lo leggeranno e dovranno comprenderlo. E che i lettori hanno sempre il potere di chiudere un libro.

Simona Cremonini