Visto che di curriculum fatti male me ne arrivano parecchi, cerco di indicare gli aspetti che più spesso vedo trascurati.
1) Indicare tutti i dati personali per essere ricontattati (se inviate il curriculum via email, nel curriculum indicate anche il vostro indirizzo email)
2) Completo ma non prolisso: per le esperienze di lavoro occorre indicare in poco spazio cosa si è fatto effettivamente per il datore di lavoro.
Il curriculum è la storia della nostra vita, ma se ci sono capitate tante cose al nostro interlocutore interessa? La sintesi in alcuni casi non può che giovare (è già tanto che un selezionatore di redattori apra i curriculum...)
3) Pertinente (se volete fare il copy ma non avete mai scritto una riga... be’, non è il caso di cominciare qualche collaborazione almeno a titolo gratuito anziché parlare della vostra laurea in biologia?)
4) Gradevole graficamente (vabbé che “noi guardiamo al contenuto” ma un minimo di impaginazione, giustificazione, ordine...)
5) Cosa è che fa la differenza tra te e altri 300 candidati per lo stesso posto da redattore? Visto che è praticamente impossibile personalizzare il curriculum ogni volta che lo si invia, almeno cerchiamo di farne uno in cui spicchi la nostra personalità o che faccia la differenza
6) Niente refusi!
7) Non lasciare pagine bianche dopo la fine del curriculum
8) I colori mettono allegria, ma troppi colori in un curriculum no! Come, anche, bisognerebbe evitare font troppo strani.
9) Capacità relazionali, capacità di scrittura, capacità tecniche, capacità informatiche... il vocabolario dei sinonimi può essere un ottimo alleato per evitare di avere un curriculum troppo sterile; meglio dare più spazio alle esperienze pratiche e riassumere le proprie capacità come “attitudini” o indicare i nostri “obiettivi”.
10) In un curriculum ricco, se vi sono molte esperienze frammentarie, sarebbe meglio accorparle (Nel 2006 copywriter per le agenzie... Nel 2007 redattore per...)
10 + 1) La lettera accompagnatoria: deve assolutamente spaccare in due chi la legge!
Deve essere motivata e motivante, deve dire perché vi dovrebbero chiamare per lo specifico lavoro per cui ci si candida! Occorre far capire che chi la sta inviando è sveglio, brillante, professionale, puntuale, preparato, pieno di esperienza o di voglia di fare.
Può essere anche un modello da riutilizzare in varie occasioni, l’importante è che sia una buona lettera di presentazione.
1) Indicare tutti i dati personali per essere ricontattati (se inviate il curriculum via email, nel curriculum indicate anche il vostro indirizzo email)
2) Completo ma non prolisso: per le esperienze di lavoro occorre indicare in poco spazio cosa si è fatto effettivamente per il datore di lavoro.
Il curriculum è la storia della nostra vita, ma se ci sono capitate tante cose al nostro interlocutore interessa? La sintesi in alcuni casi non può che giovare (è già tanto che un selezionatore di redattori apra i curriculum...)
3) Pertinente (se volete fare il copy ma non avete mai scritto una riga... be’, non è il caso di cominciare qualche collaborazione almeno a titolo gratuito anziché parlare della vostra laurea in biologia?)
4) Gradevole graficamente (vabbé che “noi guardiamo al contenuto” ma un minimo di impaginazione, giustificazione, ordine...)
5) Cosa è che fa la differenza tra te e altri 300 candidati per lo stesso posto da redattore? Visto che è praticamente impossibile personalizzare il curriculum ogni volta che lo si invia, almeno cerchiamo di farne uno in cui spicchi la nostra personalità o che faccia la differenza
6) Niente refusi!
7) Non lasciare pagine bianche dopo la fine del curriculum
8) I colori mettono allegria, ma troppi colori in un curriculum no! Come, anche, bisognerebbe evitare font troppo strani.
9) Capacità relazionali, capacità di scrittura, capacità tecniche, capacità informatiche... il vocabolario dei sinonimi può essere un ottimo alleato per evitare di avere un curriculum troppo sterile; meglio dare più spazio alle esperienze pratiche e riassumere le proprie capacità come “attitudini” o indicare i nostri “obiettivi”.
10) In un curriculum ricco, se vi sono molte esperienze frammentarie, sarebbe meglio accorparle (Nel 2006 copywriter per le agenzie... Nel 2007 redattore per...)
10 + 1) La lettera accompagnatoria: deve assolutamente spaccare in due chi la legge!
Deve essere motivata e motivante, deve dire perché vi dovrebbero chiamare per lo specifico lavoro per cui ci si candida! Occorre far capire che chi la sta inviando è sveglio, brillante, professionale, puntuale, preparato, pieno di esperienza o di voglia di fare.
Può essere anche un modello da riutilizzare in varie occasioni, l’importante è che sia una buona lettera di presentazione.
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