Ciao Simona, complimenti per il titolo del tuo lavoro sul mondo dei copy perché è perfetto!
Anche io lavoro nell'editing anche se resta un mondo ancora troppo poco normato e figurati in Italia quando lo normeranno (assieme ai contratti a progetto!).
Oggi con un editore ho avuto uno scazzo sulla questione diritto d'autore o meno: io gli ho ribadito che l'editing (arrangiamento testi + correzione + testi di copertina e in sito) appartengono alla sfera del diritto d'autore.
Lui mi ha eccepito che allora su un libro ce ne sono due o più di titolari: al che ho gli ho fatto notare che potrebbero essercene anche tre, quello del grafico che fa la copertina per es. e via dicendo.
In realtà, con la Siae io non c'entro nulla (giusto?): mi si liquida a forfait il diritto per quel tal libro e si è a posto, ovviamente con nota e trattenuta irpef (sul 60% in quanto ho meno di 35 anni).
Grazie se hai un briciolo di tempo da perdere.
Un saluto e in bocca al lupo
Massimiliano
Ciao Massimiliano,
Provo a sbrogliare un po' la matassa, perché mi sa che c'è un po' di confusione.
Premettendo che non sono un'esperta di diritto, ma semplicemente una che lavora nel settore da anni, il lavoro del correttore bozze e dell'editor non generano un diritto d'autore sul libro, cioè il testo è e rimane proprietà dell'autore anche se ripulito da un'altra persona. Il lavoro dell'editor è un lavoro di affinamento, e infatti l'editor non ha nessun diritto di modificare il testo a suo piacimento (come potrebbe fare l'autore), ma dopo la lettura deve sottoporre le modifiche fatte e gli errori trovati all'autore. (le seconde, terze bozze, insomma)
Riporto una citazione dal libro Artigiani e artisti (che trovi segnalato qui: http://creativaconcc.blogspot.com/2007/04/risorsa-libro-artigiani-e-artisti.html):
"Oggetto del diritto d'autore sono le opere dell'ingegno quelle espressive del lavoro intellettuale dell'autore, aventi carattere di originalità". La correzione bozze e l'editing non sono attività "originali" o di tipo "artistico", ma sono attività più tecniche.
La correzione bozze, l'editing, (e aggiungo l'impaginazione, anche se non occupandomene spesso non sono un'esperta di impaginazione e di discorsi legati alla sua legislazione) non sono attività che generano un diritto d'autore, ma ovviamente generano un compenso. (alto, basso, pagato, non pagato, sono altri discorsi).
La scrittura di una quarta di copertina è invece un'opera originale e il compenso che ti viene liquidato include la cessione di questo diritto all'editore.
Se sei un dipendente (redattore editoriale) credo che tu non abbia diritti sull'opera, perché scrivere le quarte o fare correzione bozze fa parte delle tue mansioni, se invece sei un collaboratore esterno ti dovrebbero liquidare un compenso facendoti firmare un modulo che prevede esplicitamente la cessione dei diritti d'autore.
Vorrei citarti anche da questo link: https://www.odg.mi.it/docview.asp?DID=1116
"Un articolo ricade nella tutela della legge sul diritto d’autore quando ha il requisito dell’originalità e della creatività e reca l’impronta di una elaborazione personale del giornalista" (Cassazione civile, 19 luglio 1990, n. 7397). Il carattere creativo sussiste ogniqualvolta nell’opera "si ritrovi un minimo di individualità rappresentativa tale da distinguerla dalle opere che l’hanno preceduta" (Giorgio Jarach, Manuale del diritto d’autore, Mursia, Milano), rif. pagina 26).
A livello grafico, l'immagine di copertina e le immagini interne generano un diritto d'autore (sono opere dell'ingegno) che andrà corrisposto all'illustratore o al fotografo (anche in questo caso probabilmente l'editore si farà cedere i diritti d'autore pagando il compenso).
Per tutte le questioni amministrative e contabili, per le domande sul diritto d'autore, ti consiglio però di rivolgerti a un esperto. Sempre.
So che costa, ma nessuno può aiutarti meglio di un commercialista o di un avvocato.
Spero di esserti stata utile.
Ciao
Simona
Anche io lavoro nell'editing anche se resta un mondo ancora troppo poco normato e figurati in Italia quando lo normeranno (assieme ai contratti a progetto!).
Oggi con un editore ho avuto uno scazzo sulla questione diritto d'autore o meno: io gli ho ribadito che l'editing (arrangiamento testi + correzione + testi di copertina e in sito) appartengono alla sfera del diritto d'autore.
Lui mi ha eccepito che allora su un libro ce ne sono due o più di titolari: al che ho gli ho fatto notare che potrebbero essercene anche tre, quello del grafico che fa la copertina per es. e via dicendo.
In realtà, con la Siae io non c'entro nulla (giusto?): mi si liquida a forfait il diritto per quel tal libro e si è a posto, ovviamente con nota e trattenuta irpef (sul 60% in quanto ho meno di 35 anni).
Grazie se hai un briciolo di tempo da perdere.
Un saluto e in bocca al lupo
Massimiliano
Ciao Massimiliano,
Provo a sbrogliare un po' la matassa, perché mi sa che c'è un po' di confusione.
Premettendo che non sono un'esperta di diritto, ma semplicemente una che lavora nel settore da anni, il lavoro del correttore bozze e dell'editor non generano un diritto d'autore sul libro, cioè il testo è e rimane proprietà dell'autore anche se ripulito da un'altra persona. Il lavoro dell'editor è un lavoro di affinamento, e infatti l'editor non ha nessun diritto di modificare il testo a suo piacimento (come potrebbe fare l'autore), ma dopo la lettura deve sottoporre le modifiche fatte e gli errori trovati all'autore. (le seconde, terze bozze, insomma)
Riporto una citazione dal libro Artigiani e artisti (che trovi segnalato qui: http://creativaconcc.blogspot.com/2007/04/risorsa-libro-artigiani-e-artisti.html):
"Oggetto del diritto d'autore sono le opere dell'ingegno quelle espressive del lavoro intellettuale dell'autore, aventi carattere di originalità". La correzione bozze e l'editing non sono attività "originali" o di tipo "artistico", ma sono attività più tecniche.
La correzione bozze, l'editing, (e aggiungo l'impaginazione, anche se non occupandomene spesso non sono un'esperta di impaginazione e di discorsi legati alla sua legislazione) non sono attività che generano un diritto d'autore, ma ovviamente generano un compenso. (alto, basso, pagato, non pagato, sono altri discorsi).
La scrittura di una quarta di copertina è invece un'opera originale e il compenso che ti viene liquidato include la cessione di questo diritto all'editore.
Se sei un dipendente (redattore editoriale) credo che tu non abbia diritti sull'opera, perché scrivere le quarte o fare correzione bozze fa parte delle tue mansioni, se invece sei un collaboratore esterno ti dovrebbero liquidare un compenso facendoti firmare un modulo che prevede esplicitamente la cessione dei diritti d'autore.
Vorrei citarti anche da questo link: https://www.odg.mi.it/docview.asp?DID=1116
"Un articolo ricade nella tutela della legge sul diritto d’autore quando ha il requisito dell’originalità e della creatività e reca l’impronta di una elaborazione personale del giornalista" (Cassazione civile, 19 luglio 1990, n. 7397). Il carattere creativo sussiste ogniqualvolta nell’opera "si ritrovi un minimo di individualità rappresentativa tale da distinguerla dalle opere che l’hanno preceduta" (Giorgio Jarach, Manuale del diritto d’autore, Mursia, Milano), rif. pagina 26).
A livello grafico, l'immagine di copertina e le immagini interne generano un diritto d'autore (sono opere dell'ingegno) che andrà corrisposto all'illustratore o al fotografo (anche in questo caso probabilmente l'editore si farà cedere i diritti d'autore pagando il compenso).
Per tutte le questioni amministrative e contabili, per le domande sul diritto d'autore, ti consiglio però di rivolgerti a un esperto. Sempre.
So che costa, ma nessuno può aiutarti meglio di un commercialista o di un avvocato.
Spero di esserti stata utile.
Ciao
Simona
ps: se ho scritto dele castronerie, spero che qualcuno commenterà. Grazie.
3 commenti:
A mio avviso, occorre stabilire fino a che punto si spinge l'opera dell'editor. La legge sul diritto d'autore recita così:
Art. 4
Senza pregiudizio dei diritti esistenti sull'opera originaria, sono altresì protette le elaborazioni di carattere creativo dell'opera stessa, quali le traduzioni in altra lingua, le trasformazioni da una in altra forma letteraria od artistica , le modificazioni ed aggiunte che costituiscono un rifacimento sostanziale dell'opera originaria, gli adattamenti, le riduzioni, i compendi, le variazioni non costituenti opera originale.
A mio avviso, occorre stabilire fino a che punto si spinge l'opera dell'editor. La legge sul diritto d'autore recita così:
Art. 4
Senza pregiudizio dei diritti esistenti sull'opera originaria, sono altresì protette le elaborazioni di carattere creativo dell'opera stessa, quali le traduzioni in altra lingua, le trasformazioni da una in altra forma letteraria od artistica , le modificazioni ed aggiunte che costituiscono un rifacimento sostanziale dell'opera originaria, gli adattamenti, le riduzioni, i compendi, le variazioni non costituenti opera originale.
Il fatto che sia un editing pesante o leggero non cambia di molto la sostanza, perché alla fine resta un lavoro tecnico; inoltre il corrispettivo viene dato subito, mentre se si generasse un diritto d'autore verrebbe corrisposto sulle vendite. Quindi se si dovesse corrispondere a percentuale non esisterebbe neppure il rapporto tra scrittore (privato) ed editor, ma solo tra editor e casa editrice (con la certezza della pubblicazione).
E io personalmente se un autore volesse pagarmi a seconda delle vendite - che non dipendono certo dal buono o cattivo lavoro di editing ma soprattutto dalla promozione - non avrei esitazioni a dirgli di no.
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