Quando si deve decidere se rispondere o no a un’inserzione di lavoro, quali sono gli aspetti da tenere sott’occhio?
1) Nome dell’azienda: se l’azienda riporta il proprio nome, la sede, il sito... probabilmente si tratta di un’azienda davvero esistente e funzionante.
D’altro canto non è detto che un annuncio anonimo debba per forza essere pubblicato da un’azienda disonesta.
2) Figura ricercata / Mansioni: qualche volta si trovano annunci non molto chiari, o inseriti nella categoria sbagliata. Per esempio redazioni che cercano un giornalista, che poi dovrà vendere spazi pubblicitari... Mandare un’email per chiedere informazioni, in questi casi, non fa male a nessuno!
3) Esperienze: se l’annuncio descrive il tipo e il numero di anni di esperienza che dovrebbe avere il candidato ideale l’azienda ha cercato di descrivere cosa le manca: è sicuramente un punto a favore dell’annuncio e della sua serietà.
4) Conoscenze: come sopra, qualcuno in azienda si è sforzato di indicare le conoscenze che si devono avere per il lavoro... possiamo avere una minima speranza che il lavoro esista!
5) Retribuzione: se il fatto che la collaborazione è retribuita o no non è indicato oppure è descritto in modo vago, è meglio stare in campana!
6) Tesserino: se la collaborazione è a titolo gratuito, gli articoli scritti non saranno validi ai fini dell’ottenimento del tesserino da pubblicista.
Se uno è disonesto già nel mettere un annuncio sul web e scrive qualcosa di diverso da questo... be’, figuriamoci quanto sarà onesto con il suo collaboratore!
7) Luogo di lavoro: Di solito è sempre indicato se un lavoro si deve svolgere in sede oppure se è possibile una collaborazione esterna. Rispondere ad annunci pertinenti al proprio profilo è sempre meglio! Ma qualche volta si può anche sgarrare...
8) Periodo di stage o formazione / Corsi di formazione / Periodo di collaborazione di tre mesi non retribuito: farli o non farli è una scelta, ma se sono previsti e la realtà con cui abbiamo a che fare è un po’ seria, dovrebbe scriverlo già nell’annuncio. O per lo meno farcelo sapere non appena contattiamo l’azienda.
9) Lingue: se per il lavoro c’è la necessità di conoscere una lingua straniera ed è indicato nell’annuncio, vale quanto detto ai punti 3 e 4.
10) Google: Che cosa dice Internet su quello che ha messo l’annuncio? Qualcuno su dei forum si è lamentato di quell’azienda? In questi casi un motore di ricerca può essere un ottimo amico per raccogliere al volo le informazioni che in altro modo non avremmo!
10 + 1) Sesto senso: A volte in un annuncio c’è “qualcosa che puzza”, e l’istinto è il miglior consigliere possibile...
1) Nome dell’azienda: se l’azienda riporta il proprio nome, la sede, il sito... probabilmente si tratta di un’azienda davvero esistente e funzionante.
D’altro canto non è detto che un annuncio anonimo debba per forza essere pubblicato da un’azienda disonesta.
2) Figura ricercata / Mansioni: qualche volta si trovano annunci non molto chiari, o inseriti nella categoria sbagliata. Per esempio redazioni che cercano un giornalista, che poi dovrà vendere spazi pubblicitari... Mandare un’email per chiedere informazioni, in questi casi, non fa male a nessuno!
3) Esperienze: se l’annuncio descrive il tipo e il numero di anni di esperienza che dovrebbe avere il candidato ideale l’azienda ha cercato di descrivere cosa le manca: è sicuramente un punto a favore dell’annuncio e della sua serietà.
4) Conoscenze: come sopra, qualcuno in azienda si è sforzato di indicare le conoscenze che si devono avere per il lavoro... possiamo avere una minima speranza che il lavoro esista!
5) Retribuzione: se il fatto che la collaborazione è retribuita o no non è indicato oppure è descritto in modo vago, è meglio stare in campana!
6) Tesserino: se la collaborazione è a titolo gratuito, gli articoli scritti non saranno validi ai fini dell’ottenimento del tesserino da pubblicista.
Se uno è disonesto già nel mettere un annuncio sul web e scrive qualcosa di diverso da questo... be’, figuriamoci quanto sarà onesto con il suo collaboratore!
7) Luogo di lavoro: Di solito è sempre indicato se un lavoro si deve svolgere in sede oppure se è possibile una collaborazione esterna. Rispondere ad annunci pertinenti al proprio profilo è sempre meglio! Ma qualche volta si può anche sgarrare...
8) Periodo di stage o formazione / Corsi di formazione / Periodo di collaborazione di tre mesi non retribuito: farli o non farli è una scelta, ma se sono previsti e la realtà con cui abbiamo a che fare è un po’ seria, dovrebbe scriverlo già nell’annuncio. O per lo meno farcelo sapere non appena contattiamo l’azienda.
9) Lingue: se per il lavoro c’è la necessità di conoscere una lingua straniera ed è indicato nell’annuncio, vale quanto detto ai punti 3 e 4.
10) Google: Che cosa dice Internet su quello che ha messo l’annuncio? Qualcuno su dei forum si è lamentato di quell’azienda? In questi casi un motore di ricerca può essere un ottimo amico per raccogliere al volo le informazioni che in altro modo non avremmo!
10 + 1) Sesto senso: A volte in un annuncio c’è “qualcosa che puzza”, e l’istinto è il miglior consigliere possibile...
1 commento:
Queste sono delle informazioni veramente molto utili, normalmente le ha ripetute in più occasioni anche la trasmissione televisiva MI Manda Rai3. Maria
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